Continuo con il percorso di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale della Terra, il 22 aprile, con il libro di Orsola de Castro “I vestiti che ami vivono a lungo. Riparare, riadattare e rindossare i tuoi abiti è una scelta rivoluzionaria” uscito da poco per Corbaccio editore. A essere chiamata in causa è l’industria della moda in tutte le sue articolazioni. Acquistare continuamente capi d’abbigliamento che costano poco, sono all’ultima moda, durano, se va bene, una mezza stagione, sono di pessima qualità – ma “chi se ne frega” – per poi, senza troppi ripensamenti, gettarli nella spazzatura al pari di un tovagliolo di carta, non è di certo etico o sostenibile. Un capo d’abbigliamento usa-e-getta nasconde, dietro una bella fantasia e una buona vestibilità, parole come inquinamento, sfruttamento, lobby, Rana Plaza, ingiustizie, abusi, sfruttamento delle risorse, impatto ambientale e tutta una serie di problematiche che è giusto conoscere per creare nuove abitudini. Nuove abitudini che non vuol dire necessariamente privarsi di qualcosa che ci piace, ma di ribaltare la cultura dello shopping superficiale e scoprire nuovi criteri per comprare i nostri vestiti e i giusti modi per prendercene cura. Torniamo a usare le nostre capacità e la nostra manualità per riparare, riusare, riadattare, modificare. Per concludere uso le parole di Orsola de Castro: “Invece di essere parte del problema, diventiamo parte della soluzione!”.
*Titolo originale: “Loved Clothes Last. How the Joy of Rewearing and Repairing Your Clothes Can Be a Revolutionary Act”. Penguin Books. Traduzione di Olivia Crosio
Autore: Orsola de Castro / Editire: Corbaccio / 310 pagine / ISBN: 9788867007509 / €18.00